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IMPORTANTE: le informazioni sotto indicate hanno carattere puramente divulgativo ed orientativo, non sostituiscono la consulenza medica, inoltre vi sono alcuni pareri discordanti tra i medici come quello di applicare o non applicare lacci emostatici.(Informazioni reperite da vari siti internet)
La
comune Vipera Aspis, è presente in tutte le regioni italiane (tranne la
Sardegna) sia in pianura che in montagna; ci sono poi la Vipera Berus, e la
Vipera Ammodytes, diffuse specialmente nel nord Italia, mentre quella
caratteristica delle regioni centrali al di sopra dei 1.500 metri è la Vipera
Ursini. Il suo morso è di solito caratterizzato da due piccoli
forellini distanziati di circa 1cm l'uno dall'altro e nelle vicinanze si notano
le impronte degli altri denti mascellari che non sempre sono visibili
soprattutto se il morso è avvenuto sopra dei calzettoni. In ogni caso, non è facile individuare il punto esatto
in cui è avvenuto perché la maggior parte delle volte viene inferto con un
solo dente, mentre le impronte circostanti sono virtualmente invisibili. Perciò,
se non siete in grado di riconoscere a prima vista i serpenti, l'unico modo per
poter distinguere se è stata una Vipera a mordervi è il dolore prolungato e
locale. Nella figura, a sinistra il morso di un serpente comune e a destra quello di una vipera.
Ma come è fatta una Vipera? E' un serpente lungo circa
un metro di color grigio-marrone a volte anche rossastro o giallastro. La
caratteristica principale che la distingue dagli altri suoi simili è l'avere la
testa più larga rispetto al resto del corpo e soprattutto è a forma
triangolare; inoltre le sue pupille sono verticali e non rotonde. E' un animale
che d'inverno va in letargo e, quando in primavera si risveglia, il suo habitat
ideale sono le pietraie, l'erba alta soprattutto nei giorni in pieno sole e le giornate molto calde successive a periodi di pioggia. Le figure che seguono, mostrano a sinistra la testa di un serpente comune e a destra la testa della Vipera.
Non è un'attaccabrighe: Un minimo di rumore la fa
allontanare e fuggire, (i serpenti sono sordi ma reagiscono alle vibrazioni del
terreno), non attacca mai se non costretta (se calpestata o se incautamente
toccata ad esempio con un braccio o una mano in prossimità di una pietra dove
si trova rannicchiata. Il suo istinto la porta a proteggersi). Il morso di Vipera, è meno mortale di quanto
comunemente si crede ma non va assolutamente sottovalutato. Mediamente il veleno
iniettato non dovrebbe essere molto pericoloso per un uomo adulto ma le
variabili sono parecchie: da quanto sono piene le ghiandole velenifere della
Vipera e quindi dalla quantità di veleno iniettato, dal modo e dal punto in cui
i denti affondano nella carne, (più pericolosi i morsi al collo, al torace o
alla testa; molto meno quelli agli arti). Dipende anche dalla massa corporea del malcapitato. Può
essere veramente pericoloso per bambini di età inferiore ai 6-8 anni. Vediamo quali sono i sintomi locali e generali che la
vittima prova in seguito al morso. - Sintomi locali: innanzitutto un dolore intenso
nella zona colpita accompagnato da gonfiore ed emorragia a chiazze dopo circa 10
minuti con crampi più o meno forti.
- Sintomi generali: Dopo circa 30 minuti - 1
ora, si possono manifestare sensi di vertigini, calo della temperatura, cefalea,
una riduzione della pressione arteriosa arrivando fino allo stato di shock, tachicardia,
vomito, diarrea. In casi particolarmente gravi si ha anche una difficoltà
respiratoria. Uno dei primi segnali della gravità della situazione è dato dal
fatto che la vittima ha difficoltà a mantenere le palpebre aperte a causa
dell'interessamento del sistema nervoso.
COSA BISOGNA FARE:
Prima di tutto mantenere la calma e sangue freddo, se
non sarete in grado di farlo, non riuscirete a tranquillizzare la vittima, (è
una delle principali azioni da svolgere, se non addirittura la più importante).
Fate sdraiare il paziente e poi la prima cosa da fare è impedire al veleno di
diffondersi per l'organismo. E' molto utile quindi spremere la ferita
immediatamente dopo il morso per cercare di farne uscire il maggior quantitativo
possibile. Se la parte colpita è un arto bisogna applicare e
stringere con un laccio, una cintura, la parte a monte del morso all'incirca 5
centimetri più in alto. Deve essere stretta a sufficienza per bloccare la
circolazione linfatica, quella attraverso la quale il veleno si diffonde più
velocemente. Verificate però che si riesca a sentire il battito del cuore a
valle del laccio che quindi non deve essere stretto molto. Più indicata sarebbe
una fasciatura molto più stretta a monte del morso, sino alla fine dell'arto.
Ridurre al minimo i movimenti; se possibile steccare l'arto e fare in modo che
la zona colpita rimanga sempre più bassa rispetto al cuore. Per aspirare il
veleno ci sono in commercio delle apposite coppette aspiratrici. Se non le avete non preoccupatevi.
Lavate la ferita con dell'acqua ossigenata o acqua soltanto, bendatela con un
indumento pulito: sarebbe meglio una garza sterile. Se la parte interessata è il collo, la testa o il
tronco (zone del corpo dove non si può stringere con una fascia), bisogna
applicare un cerotto adesivo elastico in modo che comprima il più possibile la
parte intorno al morso per ritardare l'entrata in circolo del veleno. In ogni
caso sarebbe opportuno esercitare una certa pressione per guadagnare tempo. Se il tutto viene fatto in modo efficace, i sintomi
vengono ritardati di un bel po', da 1 a 6 ore circa. Perciò valutate tutto in
base alla distanza ed al tempo che dovete impiegare per trasportare il paziente
al più vicino pronto soccorso. Nel caso in cui la Vipera si stata uccisa,
sarebbe opportuno portarla con se per l'eventuale identificazione.
ATTENZIONE
INVECE A COSA NON SI DEVE FARE: Non far agitare la vittima e non farla muovere. Non
sollevate per nessun motivo l'arto colpito con cuscini o altri supporti e non
cercate di incidere la ferita e succhiarne via il veleno con la bocca: il
soccorritore rischia a sua volta l'intossicazione se ha carie, labbra
screpolate, piaghe delle mucose ecc. Non disinfettate con
alcool in quanto il veleno forma dei composti tossici. Non
somministrate assolutamente il siero antivipera: si rischia lo shock
anafilattico. E' una scelta che deve essere fatta esclusivamente dal personale
medico. Non somministrare al paziente nessun tipo di antidolorifico o
antinfiammatori che possono avere effetti anticoagulanti.
PREVENZIONEPrima di sostare per un pranzetto in montagna, evitate
di scegliere se possibile zone pietrose esposte a sole e con sterpaglia alta. In
ogni caso è bene far molto rumore con dei bastoni per spaventarle. Sono animali
schivi e ciò li spingerà a scegliersi dei luoghi più tranquilli. Non spostate
sassi, ed indossate calzature adatte che limiterebbero di molto le conseguenze
di un morso (scarpe da trekking e calzettoni). Se avvistate una vipera cercate
di stare calmi e non fate assolutamente niente: sarà lei che penserà ad
andarsene e a lasciarvi tranquilli. Ricordatevi sempre che non sono animali cattivi o
terribili: vivono secondo la loro natura così come noi viviamo secondo la
nostra. Vanno semplicemente rispettati.
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